Grenada

A Tale of Sailing
Francesco Magliano
Fri 15 Jan 2010 18:39
11: 59.9059 N 061:45.5533 W
Eccoci sull'isola delle spezie, in particolare
della noce moscata. Siamo rimasti io e Erika dopo aver lasciato ieri Piero,
Alberta e Claudia.
Come anticipato nel precedente post, da Martinica
siamo ridiscesi a St. Lucia, poi Bequia dove il pignolo ufficiale della dogana
ci ha fatto perdere una giornata intera per espletare le pratiche, Tobago Cays
per una nuova grigliata di aragoste (però a pranzo) e poi in piccole tappe
Union, Petit St. Vincent ed infine Grenada.
Siamo a Prickly Bay Marina, che non ha nulla a che
vedere con le nostre marine in quanto si tratta di un solo pontile in cemento
mal ridotto che si protende nella baia dove sono ancorate una cinquantina
di barche tra cui Creuza de Mar, lo swan 65 comandato dal mio amico Andrea e con
il quale feci una trasversata atlantica.
A terra c'e solo un bar che fornisce la connessione
WiFi e l'happy hour dalle 17 ed una ottima (per essere ai Caraibi) pizzeria
gestita da un italiano!!
Appena arrivati il posto non ci aveva
entusiasmato, ma adesso ne apprezziamo la calma e la tranquillità che
effettivamente cercavamo dopo tanto tempo per mare.
Ieri prima gita nell'entroterra di Grenada per
vedere le Seven Sisters Fall nel parco nazionale del Grand Etang. Un sentiero di
due ore che si dipana nella jungla tropicale: foglie di ogni dimensione
verdi e lucenti che sembravano lucidate con la cera, banani con foglie
talmente grandi che potevano essere usate come ombrelli per ripararsi dalla
pioggia (come effettivamente abbiamo fatto) e canne di bambù grosse come il
braccio di un uomo. Dopo un'ora di cammino
lungo questo il sentiero fangoso percorso con le infradito ai piedi, siamo
arrivati alle cascate dove tra il silenzio, la pioggerellina fine
fine e la bruma sulle cime più alte degli alberi, Erika ha fatto il bagno
nell'acqua gelida.
Un saluto dal Sultano.
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